Luoghi da visitare
San Giovanni a Mazzocca. Sede di una chiesa ricostruita negli anni novanta dopo il sisma del 1980. San Giovanni eremita nel 1153 lasciava il territorio di Baselice ed entrava in quello di Foiano avendo ottenuto dal conte Odoaldo la Chiesa di San Firmino con l’annessa casa. Nel 1160 la congregazione fu portata definitivamente all’attuale San Giovanni, visto che la chiesa di S. Firmiano fu distrutta da un incendio Si opina da alcuni che nel bosco di Mazzocca vi fosse un tempio sacro a Polluce. La fondazione del nuovo monastero avvenne oltre la prima metà del sec. XII. Questo si desume dalla bolla di papa Adriano IV del 14 aprile 1156 con cui si approvavano e si mettevano sotto la protezione della sede Apostolica la Chiesa di S. Firmiano e di S. Maria de Gualdo Mazocca. Il tedesco Pflugk-Harting riportava un’altra bolla di Papa Celestino III, con la quale il Pontefice mette sotto la sua protezione il monastero di Gualdo Mazocca. La bolla è del 15 dicembre 1197, periodo di grande splendore della Congregazione, a ventisette anni dalla morte del fondatore avvenuta il 14 novembre del 1170.
Il monastero di Mazzocca non fu sempre Badia, lo divenne solo più tradi per la sua accresciuta importanza. Soltanto in questo senso si deve chiamare benedettino, in quanto i frati, che erano riuniti in pia congregazione, presero la regola di S. Benedetto e non quella di S. Agostino. Nel 1456 un grande terremoto distrusse la chiesa, il campanile e le abitazioni. La chiesa ricostruita da Domenico di Lagonissa dopo il 1458.
Nel XVI secolo crescendo i turbini della guerra e altre calamità, il monastero giunse a tanta solitudine che nessun religioso più vi risiedeva. Con bolla del 28 marzo 1507 del Papa Giulio II, il monastero fu concesso ai Canonici Regolari Lateranensi. Sembra che questi si siano adoperati a cancellare le vestigia del S. Eremita e a spegnerne la devozione, introducendo la festa di D. Giovanni Battista. Così si spiegherebbe perché san Giovanni Eremita si festeggia il 24 giugno, natività del Battista.
Nel 1540, la Badia entrò a far parte del patrimonio allodiale della corona di Napoli, cosicché divenne commendataria, cioè gli abati furono di nomina regia. Nel 1607 la gran parte delle terre della Badia erano diventate di proprietà privata, dei Caracciolo di Volturara, dopo furono comprate dal Card. Pompeo Arrigonio, e questi le vendette con l’omonima giurisdizione ai gesuiti di Benevento. Questa fu nuovamente distrutta da un incendio nel 1630 e con i resti fu edificata la cappella che fu consacrata dall’arcivescovo Orsini il 12 luglio del 1716.
Nel 1880 questa chiesetta minacciava di crollare e allora il municipio di Foiano per munificenza delle principali famiglie fece costruire i muri di sostegno e le così dette stanze. Negli anni trenta e sessanta la chiesetta fu nuovamente riparata per essere definitivamente demolita nel 1980. Oggi alle spalle della chiesa, in direzione San Marco dei Cavoti esiste un lago artificiale e un area pic nic un tempo dove erano situati gli alloggi del vecchio monastero.
Nel 2014 la Chiesa dedicata a San Giovanni Eremita è stata eretta a Santuario Diocesano.
Da visitare anche il Campanile con l’annessa piazzetta, la chiesa del SS. Rosario, la Chiesetta della Libera, la cappellina del Carmine, i vicoli di Piazza Santa Maria e di via Cannella.
Il Bosco del comune di Foiano di Val Fortore è uno dei più grandi dell’intero Fortore, è area Sic ed è stato anche interessato da progetti europei (Life Natura).
Sul territorio di Foiano di Val Fortore è anche possibile visitare numerosi aereogeneratori eolici presenti in località Monte Barbato, Piano del Casino, Santa Maria e Frassineta.