I tratturi della transumanza
Per un’area dove l’allevamento del bestiame, soprattutto di pecore, ha rappresentato fin dall’antichità la principale risorsa economica, i tratturi hanno svolto una funzione vitale, ed oltre che indispensabili vie di comunicazione essi furono portatori di sviluppo, perché favorirono il sorgere di insediamenti abitativi lungo i loro percorsi.
La Valle del Fortore era lambita da due tratturi, dei quali uno (Castel di Sangro-Lucera) passava sotto Volturara, e l’altro (Pescasseroli-Candela) passava a ridosso di Circello e San Marco dei Cavoti, poi nei pressi di Castelfranco in Miscano.
Il tratturello "Volturara - San Bartolomeo - Roseto - Castelfranco" collegava i due tratturi, attraversando la Valfortore.
Oggi, non restano che poche centinaia di chilometri della rete viaria della pastorizia che, fino agli anni Sessanta circa, veniva adoperata per lo spostamento stagionale delle greggi.
Con leggi del 1976 e del 1980, quello che resta dei tratturi della transumanza è stato sottoposto alla stessa disciplina che tutela i beni monumentali, in considerazione del loro alto valore storico- culturale.